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sabato 5 novembre 2011

BRIGHAM YOUNG: LA RELIGIONE PRATICA E LA POLITICA

   Brigham Young nacque nel Vermont nel 1801. Nel 1832 entrò nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e dopo alcuni anni entrò a far parte del Quorum dei dodici apostoli. Nel 1846 guidò l’esodo dei Mormoni verso la Valle del Lago Salato. Nel 1851 diventa governatore del Territorio dell’Utah.
Brigham Young

Durante tutta la sua vita Brigham Young si dimostrò un uomo molto pratico. Egli non smise di inculcare nei Santi la necessità di un applicazione pratica del Vangelo affinché gli uomini potessero raggiungere la salvezza:

“Io sono decisamente in favore della religione pratica, utile alla vita di ogni giorno. E se oggi io mi occupo di quello che è mio dovere fare, e domani faccio quello che mi si presenta, e così di seguito, quando verrà l’eternità, sarò pronto ad entrare in possesso delle cose eterne. Ma non potrei essere pronto per quel campo d’ azione, se ora non sbrigarsi le questioni proprie del mio dovere. Tutti dovete imparare a fare altrettanto…
Se non sapete provvedere alla vostra vita naturale, come potete aspettarvi di avere la saggezza necessaria per ottenere la vita eterna? Dio vi ha dato l’esistenza, il corpo e lo spirito, e vi ha benedetto concedendovi la capacità di cui siete dotati, gettando così i fondamenti di tutta la conoscenza, saggezza e intelligenza, e di tutta la gloria e vita eterna. Se non avete raggiunto la capacità di provvedere ai vostri fabbisogni naturali, alla moglie e ai figli, cosa potete fare con le cose celesti?...
…..L’opera della edificazione di Sion è sotto ogni aspetto un’opera pratica; essa non è semplice teoria. Una religione teorica procura pochissimi vantaggi reali a chicchessia. Avere una eredità soltanto teorica a Sion o a Gerusalemme, una eredità soltanto immaginaria, sarebbe come non avere alcuna eredità. Perché diventi un’ eredità pratica, concreta e redditizia, deve essere sanzionata legalmente. Quindi non accontentiamoci soltanto di una religione teorica, ma facciamo in modo che sia pratica, capace di purificarci, renderci indipendenti, farci conservare l’amore di Dio dentro di noi e guidarci nel rispetto di ogni Suo precetto, di ogni sua legge e ogni sua parola.” (Discorsi di Brigham Young, cap. 1).

   I pensieri di Brigham Young come politico erano di grande levatura morale. Qui riporto alcune sue dichiarazioni.

   “Mi piace il buon governo, e mi piace essere governato con saggezza e giustizia. Il governo dei cieli, se gestito con malvagità, diventerebbe uno dei peggiori governi sulla faccia della terra. A prescindere da quanto sia buono un governo, a meno che non sia gestito da uomini retti, diventerà un governo malvagio.” (1863).

   “Nessun individuo è idoneo a regnare, governare e guidare se egli stesso non è stato ossequioso della legge che è al di sopra di lui e non si è dimostrato persona degna.” (dai discorsi di B. Y.).

   “Un buon governo richiede un capo capace di comunicare alla popolazione, secondo la sua capacità di comprensione, le notizie relative a tutte le questioni inerenti alla giusta amministrazione del governo. Egli dovrebbe capire quale linea d’azione amministrativa è più utile alla nazione. Dovrebbe avere anche la conoscenza e la disposizione a esercitare saggiamente il potere, conferitogli dalla costituzione, di nominare soltanto funzionari capaci e buoni. Non soltanto egli dovrebbe soddisfare i desideri legittimi e giusti dei suoi elettori, ma dovrebbe anche essere in grado di illuminare la mente e correggerne il giudizio. E tutti i bravi funzionari di una amministrazione veramente repubblicana si adopereranno per la sicurezza dei diritti di tutti, indipendentemente dalla loro setta o partito.” (Discorsi di B. Y.).

   “Il popolo dovrebbe dedicare i suoi sentimenti, la sua influenza e la sua fede alla scelta dell’uomo migliore quale suo presidente, anche se è un uomo che non ha da mangiare altro che sale e patate: un uomo cioè che non aspiri a divenire più grande del popolo che lo mette a capo della nazione, ma che si accontenti di vivere come il popolo vive, che si vesta come il popolo si veste, e che ogni cosa buona sia con esso una cosa sola.” (Discorsi di B. Y.).

   “Noi vogliamo che coloro che governano la nazione siano gli uomini che si preoccupano e che amano il benessere del proprio paese più dell’oro e dell’argento, della fama e della popolarità.” (Discorsi di B. Y.).

   “L’indipendenza individuale è alla radice di tutti i veri governi efficaci, sia in cielo che in terra… Il governo nelle mani di persone malvagie terminerà nel dolore per il popolo che esse guidano; ma se esso è nelle mani di persone giuste, sarà eterno, e il suo potere si estenderà al cielo.” Discorsi di B. Y.).

   “Noi siamo un popolo che si occupa di politica? Sì, in verità lo siamo molto. Ma a quale partito appartenete o per quale voterete? Ve lo dico io per chi voteremo: voteremo per l’uomo che sosterrà i principi della libertà civile e religiosa, per l’uomo che sa di più e che ha il cuore e il cervello migliori per fare lo statista; e a noi non importa niente a quale partito egli appartenga. Questa è la nostra filosofia politica.” Discorsi di B. Y.).

   “Noi, come ogni altro buon cittadino, dovremmo cercare di mandare al potere quegli uomini che sentono i doveri e le responsabilità che hanno verso un popolo potente; uomini che si rendano conto degli importanti incarichi affidati loro dal popolo che li chiama ad amministrare la legge.” (Discorsi di B. Y.).

   Brigham Young ha evidenziato i valori che un uomo politico dovrebbe avere affinché noi lo possiamo prendere in considerazione al momento delle votazioni, ma sia chiaro, la Chiesa non fa politica partitica.
   La missione della Chiesa è di predicare il vangelo di Gesù Cristo, non per eleggere i politici. La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni è neutrale in materia di politica di partito. Questo vale in tutte le molte nazioni in cui è stabilita.

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