JOSEPH SMITH:
LA NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE
Joseph Smith sosteneva che per quanto riguarda la politica, a lui interessava poco del seggio presidenziale.
Per la carica di Presidente degli Stati Uniti non avrebbe dato neppure la metà di quello che avrebbe dato per la carica che deteneva come Luogotenente Generale della Legione di Nauvoo. Le circostanze comunque lo indussero nel 1844, nel tentativo di ottenere in qualche modo giustizia per le persecuzioni subite dai mormoni, a candidarsi alle elezioni per la Presidenza degli Stati Uniti.
Sosteneva che i mormoni hanno lo stesso diritto di costituire un partito politico per poter essere in condizione di difendersi, quanto lo hanno i demagoghi di servirsi della religione mormone per avere il potere di distruggerli. In altre parole, come il mondo si è servito del potere del Governo per opprimere i mormoni e perseguitarli, così anche i mormoni è giusto che utilizzino la politica per la protezione dei loro diritti. Joseph Smith pertanto sosteneva che avrebbero sconfitto la plebaglia che perseguitava i mormoni presentando un candidato alla Presidenza degli Stati Uniti.
Scorrendo i giornali dell’Est Joseph Smith si rendeva conto quanto egli era popolare e pertanto, qualora si fosse candidato, sarebbe stato eletto.
Egli aveva una visione politica molto chiara in merito alle problematiche dibattute in quel periodo storico.
Nel 1844 egli sosteneva che:
“Quello che ho detto circa l’annessione del Texas non è piaciuto ad alcuni; la gente è contraria. Alcuni anti-mormoni sono brave persone. Dico questo sperando che si pentiranno. A motivo dello schiavismo essi si oppongono all’annessione del Texas. Ma questa è proprio la ragione per cui tale Stato dovrebbe essere accolto nella Confederazione, cosicché lo si possa vigilare; fra i due mali dovremmo respingere il peggiore.
Il governatore Houston del Texas dice: -Se vi rifiutate di accoglierci negli Stati Uniti, noi dobbiamo rivolgerci al Governo Britannico per avere protezione-.
Questa sarebbe sicuramente una cattiva politica per questa nazione; gli inglesi sono ora sparsi in tutto il paese e cercano di corrompere tutti quelli che possono; e la prima cosa che farebbero se prendessero possesso del Texas di far combattere i negri e gli Indiani al fine di logorarci. Ufficiali britannici stanno scorrazzando su e giù per il Texas per stabilire l’influenza britannica in quello Stato.
Sarà per noi molto più onorevole accogliere il Texas e liberare i negri, e impiegare sia questi ultimi che gli Indiani contro i nostri nemici.
Non lasciate andare il Texas affinché le nostre madri e le figlie della terra non ridano di noi…… Quanto è meglio che la nazione sopporti una piccola spesa che non avere contro di noi gli Indiani e i Britannici per farci distruggere da loro. Noi dovremmo occupare più territorio possibile.
Io so tante cose che non dico. Mi sono state offerte somme di denaro, ma le ho rifiutate…. Il Sud tiene l’equilibrio del potere. Annettendo il Texas io posso eliminare questo male. Non appena il Texas fosse annesso, libererei gli schiavi in due o tre Stati, indennizzerei i loro proprietari e manderei i negri nel Texas, e dal Texas nel Messico, dove le persone d’ogni colore sono trattate allo stesso modo. E se questo non bastasse, farei appello al Canada e lo annetterei.”
Ma il Governo non voleva avere nessun consiglio da Joseph Smith in quanto si riteneva autosufficiente.
Joseph Smith era molto coraggioso nel divulgare queste sue idee politiche in quanto i mormoni erano in prevalenza nordisti e pertanto abolizionisti in uno stato economicamente legato allo schiavismo.
Inoltre egli proponeva la nazionalizzazione delle banche.
Politica questa che alcuni stati come la Svezia e l’Irlanda hanno realizzato in questi ultimi anni. L’Irlanda ha dovuto fare l'operazione di nazionalizzazione del settore bancario in quanto esso era crollato sotto il peso del debito estero.
Oggi, negli USA, esiste un forte dilemma che attraversa la politica americana su questo tema della nazionalizzazione delle maggiori e più disastrate banche. Meno dubbiosa la maggioranza degli economisti, ormai tutti schierati a favore della nazionalizzazione, a cominciare dal premio Nobel, Paul Krugmans.
Anche come politico Joseph Smith vedeva lontano.
Quanto sia attuale questo tema lo dimostra il fatto che in Spagna è iniziata una contestazione dei giovani, che si fanno chiamare “indignados”. Fra le tante cose che essi evidenziano ai poteri politici è anche il sistema bancario così come è attualmente organizzato e gestito non tutela i cittadini.
In particolare essi formulano le seguenti proposte:
- Divieto di qualsiasi tipo di salvataggio o iniezione di capitale pubblico. Le banche in difficoltà dovranno fallire o essere nazionalizzate per tramutarsi in banche pubbliche sotto controllo sociale.
- Aumento della tassazione alle banche in forma proporzionale alla spesa sociale provocata a conseguenza della cattiva gestione finanziaria.
- Restituzione alle finanze pubbliche dei prestiti statali concessi nel tempo.
- Le banche spagnole non potranno più investire nei paradisi fiscali.
- Sanzioni nei casi di cattiva prassi bancaria e di speculazione.
Purtroppo il sistema bancario attuale pensa soltanto a lucrare anziché fare un azione di promozione del sistema economico con una particolare attenzione alle giovani generazioni che vedono il loro futuro sempre più compromesso.
Oggi viviamo in una società dove la speculazione la fa da padrone, gli stati sono costretti a tassare sempre di più i cittadini e a licenziare i dipendenti pubblici. I prezzi della benzina e del grano crescono sempre di più e i gruppi che gestiscono le materie prime dimostrano una incontenibile avidità di denaro. Ci sono gruppi che guadagnano sterminate quantità di denaro danneggiando altri. Il progresso tecnico ha consentito a smisurate potenze economiche di prendere senza dare e i governi non hanno ancora imparato a fronteggiarli. Tutto ciò, dopo la caduta dell’ideologia comunista, si sta evidenziando anche una crisi del capitalismo rimettendo in discussione anche l’ideologia liberale.
In questa situazione le idee politiche di Joseph Smith diventano sempre più attuali per permettere ai governi di riacquistare potere e realizzare politiche che tutelino gli interessi di tutti i cittadini.
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