In questi
giorni stiamo assistendo alla malattia che la politica casalinga ci evidenzia e
ci trasmette.
Ci sono
politici che hanno come primo requisito la “trasmissione dell’odio”. Questa
“trasmissione dell’odio” è purtroppo uno dei requisiti cui i cittadini
rimangono sempre più influenzati e la loro capacità di discernimento diventa
sempre più labile.
Se non
faremo qualcosa, i nostri valori democratici diventeranno sempre di più dei
disvalori che ci condurranno all’odio e all’intolleranza.
E’ questo
che vogliamo?
Coloro che
non aspirano a questa dissolvenza dovrebbero prendere provvedimenti:
ALZARE
L’ASTICELLA DI VALUTAZIONE DEI CANDIDATI POLITICI affinché alle prossime
elezioni si possa eleggere una classe politica degna della nostra dignità d’italiani.
Quando
entriamo nella cabina elettorale portiamo con noi, oltre alla scheda e la
matita per votare, anche una ferma domanda: “La persona che mi accingo a votare
potrà un domani diventare un Presidente della nostra repubblica? Ha il
potenziale di sapere unire il popolo?”
Se la vostra
risposta è negativa non dategli il vostro voto.
Se la vostra valutazione porta a vedere in questa persona sentimenti di
odio verso gli altri candidati o verso altre classi sociali non dategli il
vostro voto.
Per crearvi
una coscienza di valutazione, cioè una forma mentis, sulla capacità di non
trasmettere odio da parte del politico fate queste considerazioni:
Conferireste
la nomina a presidente della repubblica a Sergio Mattarella, o a Giuseppe
Conte, o a Beppe Grillo, o a Matteo Salvini, o a Luigi di Maio, o a Alessandro
Di Battista, o a Matteo Renzi, o a Roberto Gentiloni, o a Nicola Zingaretti?
Ho provato
su di me questo esercizio e secondo il mio modo di vedere solo 4 o 5 politici
di questo elenco, un domani, potrebbero aspirare a diventare presidenti della
repubblica.
Solo in
questo modo possiamo evitare che i nostri parlamenti diventino un covo di
scriteriati pieni di odio politico che porta alla distruzione della nostra
società e dei nostri valori.
Utopia?
Forse si. Ricordiamoci però che il progresso passa per le idee che oggi possono
sembrare utopia.
Nessun commento:
Posta un commento