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giovedì 31 maggio 2012

SWELLING SHIFT BACK

I luoghi e gli avvenimenti


Una sola terra
   Nella Genesi, quando viene descritta la creazione del nostro pianeta, si indica che all’inizio della storia del mondo le masse continentali erano unite in un unico luogo chiamato l’asciutto (vedi capitolo “Un unico luogo: l’effetto Swelling”).
   Molto tempo dopo, ai tempi di Peleg, cioè ai tempi del diluvio universale, la terra fu divisa. Mosè, infatti, ha lasciato scritto che uno dei pronipoti di Shem fu chiamato Peleg (parola ebraica che indica divisione) perché “ai suoi giorni la terra fu spartita” (Genesi 10:25). Molti studiosi hanno minimizzato l’importanza di questo passo, asserendo che si tratta di una divisione culturale o politica, mentre i profeti moderni hanno affermato che questa dichiarazione deve essere presa alla lettera.
   Nel passato, la maggior parte degli scienziati considerava la terra rigida e i continenti fissi, ma ora la superficie della terra è vista in lenta deformazione e i continenti come <zattere> che galleggiano su rocce semifluide (magma) che costituiscono l’astenosfera (il mantello interno della terra).
   A una riunione di geofisici di tutto il mondo, tenuta nell’agosto del 1971, fu detto chiaramente che la nozione della deriva dei continenti, considerata un’eresia sino a pochi anni prima, diventò l’ortodossia della grande maggioranza del mondo scientifico confermando così la cronologia di questi avvenimenti descritti nella Genesi.
   I continenti, infatti, hanno iniziato ad allontanarsi fra loro quando la terra ha iniziato a ruotare sul proprio asse. Da quel momento le masse continentali, a seguito di smagliature della crosta terrestre (vedi capitolo “I rift valleys”), hanno iniziato a delineare la propria forma dando origine alla così detta deriva dei continenti. Questi continenti, però, pur allontanandosi hanno mantenuto delle zone di collegamento rendendo le terre emerse sempre praticamente unite. Questo è avvenuto, appunto, fino ai tempi di Peleg (circa 5000 anni fa) cioè fino a quando si ebbe una netta divisione fra il continente americano e il blocco euro-asiatico.
   In una rivelazione data da Dio al Profeta Joseph Smith il 3 Novembre 1831 dichiara che alla seconda venuta del Signore Gesù Cristo  i continenti diventeranno una sola terra.
   I continenti per diventare “una sola terra”, però, non potranno riavvicinarsi secondo la teoria della deriva dei continenti che basa la sua forza sulle correnti convettive del magma dell’astenosfera in quanto, questo processo, è molto lento (occorrono milioni di anni) e stando alle Sacre Scritture la seconda venuta di Gesù Cristo è prossima. Ma, soprattutto un'altra legge fisica, quella che genera la forza centrifuga, ne impedirà l’avvicinamento. Finché la terra ruoterà sul proprio asse non farà altro che tendere a equidistanziare le masse dei continenti sulla circonferenza della terra e sempre di più verso l’equatore. Un movimento inverso è impossibile in quanto la forza centrifuga tende a espandere le masse e non a raggrupparle.
   Esiste però un'altra possibilità, che può realizzarsi in qualsiasi momento e che io ritengo la più plausibile: l’effetto dovuto ad un “Swelling Shift Back” che può ricollegare i continenti senza riavvicinarli.

Swelling Shift Back
   Ritornando all’effetto Swelling Shift, che mi ha permesso di spiegare le possibili cause del diluvio, pensiamo ora invece di avere un Swelling Shift contrario che chiameremo Swelling Shift Back (fig. 91).




Esso potrà realizzarsi con lo spostamento dell’asse di rotazione della terra generato in due modi: o a seguito dell’urto di un meteorite o a seguito di una forza esterna dovuta al passaggio molto ravvicinato alla terra di un corpo celeste.
   Questo spostamento dell’asse terrestre e di conseguenza dell’equatore genererà quattro zone prevalenti sulla superficie della terra: una zona di elevazione e un'altra zona di depressione ambedue contrapposte ad altrettante zone di depressione ed elevazione (fig. 92).





   In particolare si avrà una zona di elevazione a sud dell’equatore a cavallo del meridiano 0° e una relativa zona di depressione a nord. Un'altra zona di elevazione si genererà a nord dell’equatore a cavallo del meridiano 180° con una relativa zona di depressione a sud dell’equatore.
   In questa ipotesi considereremo uno spostamento dell’asse terrestre e di conseguenza dell’equatore di circa 5 gradi.

Ipotesi di mappa
   Nelle due figure 93 e 94 ho evidenziato i livelli di elevazione e quelli di depressione rispetto all’attuale livello del mare.






Questi spostamenti determinati sulla verticale della crosta terrestre sono stati definiti considerando uno spostamento dell’equatore pari a 5° verso Sud sul meridiano 0° e pertanto ne consegue uno spostamento di 5° verso Nord sul meridiano 180°.
   Se partiamo dai livelli indicati nelle due figure è possibile ricostruire quali terre rimarrebbero sopra al livello del mare dopo l’effetto Swelling Shift Back.
   Come si vede dalla successiva figura 95 i continenti verrebbero uniti fra loro formando un'unica terra come predetto dai profeti. Infatti le “isole del mare” (America, Groellandia, Islanda, Irlanda e Inghilterra) diverranno una sola terra e saranno unite all’Europa tramite “una strada” che “sarà elevata in mezzo al grande abisso” (Joseph Smith).





Il diluvio “asciutto”
   Gli accadimenti sopra descritti relativi allo Swelling Shift Back possono indurre il lettore a considerarli come un altro diluvio universale pertanto occorre fare chiarezza su questo aspetto.
   Inizierò riportando la scrittura che si trova in Genesi 8:21 che il Signore rivolgendosi al casato di Israele dice:

“… Io non maledirò più la terra a cagione dell’uomo, poiché i disegni del cuor dell’uomo sono malvagi fin dalla sua fanciullezza; e non colpirò più ogni cosa vivente, come ho fatto.”
   E’ chiaro che Dio non farà annegare più tutta l’umanità a causa della sua malvagità. Questo però non vuol dire che non ci sarebbero state più alluvioni dovute a piogge torrenziali con relative vittime o che non ci sarebbero state risalite (tsunami) di acqua dal mare (dall’abisso) con vittime e catastrofi ambientali. Perché, se così fosse, Dio si sarebbe smentito un infinità di volte a seguito delle numerosissime alluvioni e dei frequenti tsunami che hanno colpito le terre emerse dall’epoca del diluvio universale ad oggi. Pertanto chi interpreta le Sacre scritture in questo modo si crea una contrapposizione che annichilisce il vero motivo del Diluvio Universale che era quello di distruggere l’umanità a causa della sua malvagità e che abitava sulle terre allora conosciute.
   Il Signore ha promesso che non ci sarebbe stato più un diluvio per distruggere la terra e per colpire ogni cosa vivente, cioè la terra intesa come terre emerse e popolate prevalentemente dalla discendenza di Adamo.
   Il diluvio che si verificherà con l’effetto Swelling Shift Back avverrà prevalentemente, per quanto riguarda la risalita delle acque dagli abissi del mare, solo su una minima parte delle terre emerse. È per questo motivo e per il fatto che questo effetto dello Swelling Shift Back che porterà le terre del nord, attualmente sommerse dall’acqua, a prosciugarsi che io l’ho chiamato “diluvio asciutto”. Per quanto invece riguarda la pioggia questa avverrà prevalentemente sulla zona che sta fra i due tropici… ma non solo. Infatti Ezechiele profetizzando che Gog (capo della Russia), re di Magog (Russi di etnia Mongola), il quale è un paese e un popolo nelle vicinanze del Mar Nero di cui parla la Bibbia, avrebbe invaso Israele al tempo della seconda venuta del Signore e che in quell’occasione si avrebbero avuti “torrenti di piogge e grandine”:

“E verrò in giudizio contro di lui, con la peste e col sangue; e farò piovere torrenti di pioggia e grandine, e fuoco e zolfo su lui, sulle sue schiere e sui popoli numerosi che saranno con lui.” (Ezechiele 38:39).

   E’ importante richiamare anche un'altra scrittura che chiarisce in maniera inequivocabile che le piogge e la risalita delle onde del mare faranno parte delle conseguenze di questo cataclisma, in Dottrina e Alleanze 88: 90 infatti si legge:

“E verrà anche la testimonianza della voce dei tuoni, e della voce dei fulmini, e della voce delle tempeste, e della voce delle onde del mare che si scagliano al di là dei loro limiti.”

   Questo tipo di diluvio “asciutto” avrà lo scopo di riportare fisicamente la terra come era prima del diluvio universale e non come era all’inizio della creazione, ed esso sarà solo funzionale allo scopo per cui il Signore lo utilizzerà: ricollegare, e non raggruppare, le terre emerse ed abitate per la vita che avverrà nel Millennio, come dice Isaia:

“Poiché, ecco, io creo de’ nuovi cieli e una nuova terra; non ci si ricorderà più delle cose di prima; esse non torneranno più in memoria.” (Isaia 65:17).

   Infatti le isole del mare spariranno e la terra emersa oltre ad avere un perimetro nuovo sarà un solo supercontinente.
   Un nuovo cielo sarà la conseguenza dello spostamento del pianeta terra rispetto all’asse di rotazione dello stesso e pertanto rispetto al cielo attuale. La differenza fra il cielo vecchio e quello nuovo potrebbe anche essere notevolmente aumentata da una possibile variazione dell’inclinazione dell’asse di rotazione della terra rispetto al relativo piano dell’orbita.
   Questo cambiamento è orientato esclusivamente al suo popolo, a quella parte del popolo d’Israele e dei Gentili che avranno accettato il Vangelo di Gesù Cristo e si stanno preparando per la seconda venuta del Salvatore e il relativo Millennio in cui Esso regnerà.

Analisi di “una sola terra”
   Al fine di esaminare gli effetti degli accadimenti, profetizzati per realizzare “una sola terra”, faccio qui di seguito un elenco di tali effetti estratti dalle informazioni scritturali.

Ricollegamento delle terre
-1) E la terra di Gerusalemme e la terra di Sion saranno riportate al loro posto e la terra sarà come era nei giorni prima che fosse divisa (Joseph Smith). Ed ogni isola fuggì (Giovanni).

La strada elevata
-2) Egli comanderà al grande abisso, ed esso sarà respinto nelle regioni del nord, e le isole diverranno una sola terra (Joseph Smith). E coloro che sono nelle regioni del Nord verranno ricordati dinanzi al Signore; e i loro profeti udranno la sua voce e non si tratterranno più, e colpiranno le rocce, e il ghiaccio si scioglierà davanti a loro (Joseph Smith). E una strada sarà elevata in mezzo al grande abisso (Joseph Smith).

Traslazione del cielo
-3) E il cielo si ritrasse come una pergamena che si arrotola (Giovanni).

Divisione del Monte degli Ulivi
-4) Il Monte degli Ulivi si spaccherà per il mezzo, da levante a ponente, si da formare una gran valle; e metà del monte si ritirerà verso settentrione, e l’altra metà verso mezzogiorno (Zaccaria).

Collasso delle montagne
-5) E sarà una voce come la voce di molte acque, e come la voce di un gran tuono, che farà crollare le montagne, e le valli scompariranno (Joseph Smith), e i monti non furon più trovati (Giovanni).

Prosciugamento del Mar Rosso
-6) L’Eterno metterà interamente a secco la lingua del mar d’Egitto; scuoterà minacciosamente la mano sul fiume, e, col suo soffio impetuoso, lo spartirà in sette canali, e farà si che lo si passi coi sandali (Isaia).

Nuovo assetto idrico
-7) E nei deserti sterili usciranno pozze di acqua viva; e il terreno riarso non sarà più una terra assetata (Joseph Smith). Perché delle acque sgorgheranno nel deserto (Isaia). Il miraggio diventerà un lago, e il suolo assetato, un luogo di sorgenti d’acqua; nel ricetto che accoglieva gli sciacalli s’avrà un luogo da canne e da giunchi (Isaia).

Ricollegamento delle terre
   L’analisi di “una sola terra” al punto 1 afferma:
e la terra di Gerusalemme e la terra di Sion saranno riportate al loro posto e la terra sarà come era nei giorni prima che fosse divisa (Joseph Smith). Ed ogni isola fuggì (Giovanni).

   La terra di Gerusalemme è tutta la parte dell’Asia occidentale e le terre limitrofe ad essa collegate mentre la terra di Sion è il continente nord americano.
   Questa affermazione ci dice sostanzialmente che la terra, quando avverrà la seconda venuta di Gesù Cristo, sarà come era ai tempi prima del diluvio. Questa constatazione è di grande valore scritturale in quanto rende facilmente spiegabile quello che ha rivelato il profeta Joseph Smith. Egli infatti fornì l’importante informazione che il luogo dove Adamo benedisse i suoi posteri retti, tre anni prima di morire (egli morì a 930 anni), era situato in quello che ora è il continente nord-americano (D&A 116; 117:8). Questo luogo si chiama Adam-Ondi-Ahman ed è situato a nord del fiume Grand River, nella contea di Davies, Missouri, circa 25 miglia a nord di Far West. Come altrimenti avrebbe fatto la posterità di Adamo a emigrare dal continente americano nell’Asia Minore se i continenti a quell’epoca non fossero stati uniti fra loro? Fra l’altro in questo luogo, secondo il profeta Daniele (vedi capitolo 7 di Daniele) Adamo, il “vegliardo” che è anche chiamato l’Arcangelo Michele, verrà prima della seconda venuta di Gesù Cristo, a visitare la sua posterità.
   La scrittura che sostiene che “ogni isola fuggì” si può interpretare che ogni isola svanì in quanto tutte le terre emerse diventarono una sola terra.

La strada elevata
   L’analisi di “la strada elevata” al punto 2 afferma:
Egli comanderà al grande abisso, ed esso sarà respinto nelle regioni del nord, e le isole diverranno una sola terra (Joseph Smith). E coloro che sono nelle regioni del Nord verranno ricordati dinanzi al Signore; e i loro profeti udranno la sua voce e non si tratterranno più, e colpiranno le rocce, e il ghiaccio si scioglierà davanti a loro (Joseph Smith). E una strada sarà elevata in mezzo al grande abisso (Joseph Smith).

   Il grande abisso, le profondità dell’Oceano Atlantico, emergeranno come se apparentemente fossero respinte nella parte nord facendo in modo che le isole si innalzino e si colleghino fra loro diventando una sola terra. Questo è un modo inverso, ma apparentemente corretto, per descrivere, da parte di chi non conosce l’effetto Swelling Shift Back, l’abbassamento localizzato delle acque del mare che sarà invece la vera causa che farà collegare le isole.

   Quando Shalmaneser conquistò il Regno d’Israele (721 a.C.) portò schiave in Assiria le dieci tribù che formavano detto regno. In seguito furono portate nelle terre del nord e sono state chiamate le tribù perdute perché di esse se ne è persa ogni traccia.
   L’anziano Gorge Reynolds ha scritto:
“È del tutto improbabile che nel lungo viaggio di un anno e mezzo, come indicato da Esdra, dalla Media, che era la terra della loro schiavitù, al gelido nord, alcuni israeliti apostati si ribellassero, si allontanassero dal grosso del gruppo, dimenticassero il loro Dio e si mescolassero con i Gentili per diventare il lievito che facesse germogliare il seme promesso in tutte le nazioni della terra? Il resoconto fornitoci dal Libro di Mormon di una sola famiglia di questa stessa casa, dei suoi traviamenti, della sua caparbietà davanti a Dio, delle sue lotte intestine e litigi familiari noi temiamo sia un esempio, su piccola scala, di ciò che probabilmente accadde alla grande di Israeliti che per tanti mesi si aprirono una tediosa via verso il nord” (Are We of Isrmassa ael, pag. 10-11).
   Le tribù perdute non sono perdute per il Signore. I suoi membri sono mescolati fra i Gentili, e al tempo stabilito le dieci tribù d’Israele ritorneranno e verranno a Sion come è stato predetto, presso i figli di Efraim, e accetteranno il Vangelo compiendo così il vero raduno d’Israele.

   Nel “grande abisso” dell’oceano Atlantico, come dice Joseph Smith, sarà “elevata una strada”. La strada a cui il profeta fa riferimento sarà costruita, in quanto le rocce verranno colpite (utensili vibratori) e il ghiaccio si scioglierà, sulla lingua di terra che collegherà l’America del Nord a l’Europa del nord ed essa sarà funzionale al raduno d’Israele che alla seconda venuta del Signore subirà una forte accelerazione.

Traslazione del cielo
   L’analisi di “una sola terra” al punto 3 afferma:
e il cielo si ritrasse come una pergamena che si arrotola (Giovanni).

   Il fatto che l’apostolo Giovanni profetizzò che il cielo si sarebbe ritratto come una pergamena che si arrotola è la prova, oserei dire quasi incontestabile, che questa descrizione si sposa perfettamente con quello che una persona posta sulla terra vede del cielo nel momento in cui l’asse di rotazione della terra stessa si sposta. Per meglio spiegare questo evento teniamo presente che non è l’asse di rotazione che si sposta rispetto al cielo ma è la terra che subisce una traslazione rispetto all’asse di rotazione e pertanto anche rispetto al cielo. In queste condizioni l’uomo dalla terra vede che per lui è il firmamento che si sposta come si sarebbe spostato se fosse stampato su una pergamena che si sta arrotolando. È da questa semplice considerazione che la teoria dello Swelling Shift Back poggia tutta la sua attendibilità.

Divisione del Monte degli Ulivi
   L’analisi di “una sola terra” al punto 4 afferma:
il Monte degli Ulivi si spaccherà per il mezzo, da levante a ponente, si da formare una gran valle; e metà del monte si ritirerà verso settentrione, e l’altra metà verso mezzogiorno (Zaccaria).

   Per dare una spiegazione al fatto che il monte degli Ulivi si spaccherà in due parti da levante a ponente necessita conoscere l’esistenza della Great Rift Valley (Fig. 96) che è un vasto elemento geografico e geologico che si estende in direzione nord-sud per più di 6000 km, cioè dal nord della Siria al centro del Mozambico.





La parte settentrionale della Great Rift Valley forma la valle del fiume Giordano, che scorre verso sud attraverso il lago Hula e il mar di Galilea, in Israele, fino al Mar Morto. Si sa che in una Rift Valley si generano, oltre a profonde fessurazioni longitudinali, che in questo caso andrebbero in direzione nord-sud, anche profonde fessurazioni trasversali cioè delle faglie trascorrenti ottogonali alla vallata principale. Le “faglie trascorrenti” si hanno quando il piano di faglia è verticale, ma lo spostamento avviene orizzontalmente.  Nel nostro caso pertanto queste faglie avrebbero un orientamento che va da oriente a ponente come predetto dal profeta Zaccaria.

Una di queste faglie potrebbe benissimo spaccare verticalmente in due il monte degli Ulivi facendolo tlaslare orizzontalmente, da levante a ponente, una metà a nord del monte degli Ulivi rispetto all’altra metà posta a sud (fig. 97).




Collasso delle montagne
   L’analisi di “una sola terra” al punto 5 afferma:
e sarà una voce come la voce di molte acque, e come la voce di un gran tuono, che farà crollare le montagne, e le valli scompariranno (Joseph Smith), e i monti non furon più trovati (Giovanni).

   L’effetto Swelling Shift Back realizza quattro zone diverse: due zone in elevazione e due zone in depressione. Se noi consideriamo che un effetto in elevazione accada prevalentemente nella zona oceanica avremo che quello relativamente contrapposto sarà in depressione e si realizzerà prevalentemente nella zona circoscritta dalle terre emerse. In questa zona di depressione la spinta del magma sotto la crosta terrestre si ridurrà e pertanto non è illogico pensare che le catene montuose possono subire degli abbassamenti tali da poter generalizzare, come dicono Joseph Smith e Giovanni, che “i monti crolleranno”. Per essere più preciso mi rifarò alle teorie orogenetiche che spiegano come si sono formate le montagne le quali si rifanno a due tipologie: quelle che prevedono il formarsi delle montagne come effetto di spinte verticali e quelle che richiedono l’intervento di spinte tangenziali parallele alla crosta terrestre. Ambedue queste ipotesi sono frutto di grandi tensionamenti della litosfera e della crosta terrestre e pertanto, una sottostante depressione del magma che generava questi tensionamenti può portare a rilassamenti tali che possono dare origine a fenomeni di collasso delle montagne sovrastanti la litosfera.                         
   Per capire meglio questo fenomeno possiamo immaginare un palloncino ben gonfiato e pensare di collocare su una zona centrale un peso concentrato che simula una zona montuosa, e che normalmente ha una massa maggiore rispetto ad una zona piana circostante. A questo punto cominceremo a far uscire dell’aria riducendo così la pressione interna. Ne consegue che questa massa concentrata sprofonderà verso l’interno del palloncino flettendo e creando un avvallamento sulla pelle superficiale dello stesso. Ma se invece di avere una pelle elastica come ha un palloncino avremmo invece una pelle relativamente rigida come è invece la litosfera della terra è ragionevolmente possibile che essa, sotto il peso di una massa concentrata, come sono le montagne, si fessuri creando delle faglie, lasciando così la possibilità alla montagna di collassare in parte o in toto. Se crollano i monti di conseguenza si può generalizzare che anche le valli scompaiono come predetto da Joseph Smith.

Prosciugamento del Mar Rosso
   L’analisi di “una sola terra” al punto 6 afferma:
“l’Eterno metterà interamente a secco la lingua del mar d’Egitto; scuoterà minacciosamente la mano sul fiume, e, col suo soffio impetuoso, lo spartirà in sette canali, e farà si che lo si passi coi sandali” (Isaia).

   La causa di questo evento è imputabile dalla presenza della Great Rift Valley di cui abbiamo già parlato in occasione della spiegazione della causa della divisione del Monte degli Ulivi.
   I sette canali di cui parla la scrittura non sarebbero altro che delle faglie trascorrenti, trasversali al tratto della Great Rift Valley che passa nel Mar Rosso, cioè orientati prevalentemente da nord-est a sud-ovest. Queste faglie si formano in quanto in quella zona la litosfera presenta uno spessore di solo circa 20 Km, dove normalmente invece i continenti hanno uno spessore tipico di circa 100 Km. Queste faglie si riempiranno di acqua del Nilo dando origine a dei canali e fra questi ci saranno delle zone paludose attraversabili con i sandali come dice Isaia. Il Mar Rosso sarà completamente prosciugato a causa dell’effetto Swelling Schift Back che in quella zona avrà dato origine ad una depressione del livello del mare facendo defluire così le acque nell’Oceano Indiano.
                                 
Nuovo assetto idrico
   L’analisi di “una sola terra” al punto 7 afferma:
e nei deserti sterili usciranno pozze di acqua viva; e il terreno riarso non sarà più una terra assetata (Joseph Smith). Perché delle acque sgorgheranno nel deserto (Isaia). Il miraggio diventerà un lago, e il suolo assetato, un luogo di sorgenti d’acqua; nel ricetto che accoglieva gli sciacalli s’avrà un luogo da canne e da giunchi (Isaia).

   Il fatto che il deserto di Giuda diventerà fertile, si sta avverando ad opera dell’uomo tramite la desalinizzazione delle acque del mare e l’utilizzo del rivoluzionario sistema di irrigazione a goccia, inventato da Israele, il quale utilizza poca acqua per inumidire le radici delle piante. Con questo sistema Israele ha creato circa il 70% delle sue foreste diventando leader mondiale nella creazione di foreste. “Far fiorire il deserto” è uno degli obiettivi dello stato di Israele lasciato in eredità da David Ben-Gurion. L’addolcimento delle acque del Mar Morto sarà invece una conseguenza dell’effetto Swelling Shift Back. A seguito dello spostamento dell’equatore verso Sud, questo territorio si troverà più a Nord di qualche grado e pertanto con un clima meno torrido. Non solo si avranno più piogge ma, come descritto nel capitolo “Analisi di una sola terra” punti 3, si formeranno numerose “faglie trascorrenti” trasversali alla valle del Giordano che, spaccando le catene montuose, penetreranno maggiormente nel territorio, andando ben oltre il crine dei pendii attuali che si riversano nel Giordano, formando cosi torrenti più lunghi con una maggior capacità di raccolta delle acque piovane (fig. 98).




Questo allungamento dei torrenti sarà favorito dal fatto che il mar Morto si trova a ben 400 metri più in basso del livello del mare Mediterraneo. Queste acque così convogliate nel fiume Giordano addolciranno le acque del Mar Morto. A seguito di questo nuovo assetto idrico delle falde acquifere è pensabile che qualche nuova faglia possa far scaturire anche dell’acqua pura sotto il tempio.




Post tratto dal libro: "il geo-cristianesimo" di Piero Durazzani

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