L’ORIGINE DELLA
“MASSONERIA DIVINA”
Uso questo termine, “massoneria divina”, per distinguere il contenuto delle sacre alleanze che si celebravano nei sacri templi cristiani dell’antichità, come si celebrano oggi in quelli mormoni, rispetto ai riti che si usano invece nella massoneria secolare.
Fin dai tempi di Adamo il Signore si è rivelato all’uomo per istruirlo alla celebrazione delle ordinanze di salvezza.
Queste ordinanze vengono tenute oggi come un tempo in luoghi sacri al Signore
Il primo santuario fu il Giardino di Eden poiché fu in quel luogo che il Signore per la prima volta parlò all’uomo e fece conoscere la Sua legge divina. Anche il Monte Sinai divenne un santuario, in quanto il monte venne consacrato quale dimora speciale del Signore quando Egli comunicava con il Profeta ed emetteva i Suoi decreti.
La santità di questi luoghi era analoga a quella di Oreb, dove Dio parlò a Mosè dalle fiamme e dove lo stesso Mosè, che stava avvicinandosi, venne fermato dall’ordine:
“Non t’avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai, è suolo sacro” (Esodo 3:5).
Successivamente iniziò l’edificazione dei luoghi sacri, per la celebrazione delle ordinanze del Sacerdozio.
Il Signore dette l’incarico a Mosè di costruire un santuario in cui officiare nel deserto:
“E il Signore parlò a Mosè, dicendo:
Di ai figliuoli d'Israele che mi facciano un'offerta; accetterete l’offerta da ogni uomo che sarà disposto a farmela di cuore.
E questa è l'offerta che accetterete da loro: oro, argento e rame; stoffe di color violaceo, porporino, scarlatto; lino fino, e pel di capra; pelli di montone tinte in rosso, pelli di delfino e legno d’acacia; olio per candelabro, aromi per l'olio della unzione e per il profumo odoroso; pietre di ònice e pietre da incastonare per l'efod e il pettorale.
E mi facciano un santuario perch’io abiti in mezzo a loro.
Me lo farete in tutto e per tutto secondo il modello del tabernacolo e secondo il modello di tutti i suoi arredi, che io sto per mostrarti” (Esodo 25:1-9).
La direzione divina della costruzione di questo luogo sacro si manifestò anche nella nomina degli uomini che dovevano dirigere i lavori. Betsaleel, figlio di Uri, e Oholiab, figlio di Ahisamac, vennero per rivelazione designati maestri e gli altri operai dovevano lavorare sotto la loro direzione fino a che tutto fosse completato secondo lo schema e il progetto rivelati… è così che venne costruito il famoso Tabernacolo.
All’interno di questo tabernacolo officiavano soltanto coloro che detenevano il sacerdozio.
Ci furono ben tre tabernacoli prima di arrivare alla costruzione del Tempio di Salomone.
Nel Vecchio Testamento si parla di come re Salomone portasse a compimento, sotto la protezione del Signore, la meravigliosa opera del Tempio rivestito di legno di cedro e lamine d’oro che era la sede dell’Arca della Legge.
Chiamò da Tiro un certo Hiram, figlio di una donna vedova della tribù di Neftali. Egli era molto bravo a lavorare il rame.
Nelle sacre scritture si legge:
“Fece due colonne di rame. La prima aveva diciotto cubiti d’altezza, e una corda di dodici cubiti misurava la circonferenza della seconda.”
“E fuse due capitelli di rame, per metterli in cima alle colonne; l’uno aveva cinque cubiti d’altezza, e l’altro cinque cubiti d’altezza.”
“Egli rizzò le colonne nel portico del tempio; rizzò la colonna a man destra, e la chiamò Jakin; poi rizzò la colonna a man sinistra, e la chiamò Boaz.”
“In cima alle colonne c’era un lavoro fatto a forma di giglio. Così fu compiuto il lavoro delle colonne.”
Il Libro dei Re, da cui è stata tratta questa scrittura, descrive ancora tutte le cose che Hiram forgiò nel Tempio, i vasi, i bacili, i grandi candelieri d’oro, ecc.
Il Tempio fu innagurato e iniziò a funzionare.
Brigham Young insegnò che il Re Salomone aveva costruito il suo tempio con lo scopo primario di celebrarvi le dotazioni, ma che tuttavia Salomone e i suoi compagni riuscirono a celebrarne poche perché il Sommo Sacerdote Hiram Abiff venne ucciso da uomini malvagi e corrotti. Questi uomini avevano già cominciato a diventare apostati, perché pretendevano che Hiram Abiff rivelasse i segreti del sacerdozio che invece gli era proibito rivelare finché non fosse arrivato nel luogo opportuno.
L’ORIGINE DELLA
MASSONERIA SECOLARE
La massoneria secolare afferma di derivare dalla costruzione del Tempio di Salomone. Questa è però solo una leggenda.
La leggenda fa di Hiram un architetto, possessore di una doppia dottrina segreta, ignota al volgo. I due aspetti di questa sua sapienza sarebbero stati collegati da formule e simboli dentro i quali si contenevano i segreti della conoscenza suprema.
Hiram aveva formato parecchi discepoli (apprendisti, compagni e maestri). Un certo giorno, cinque di loro, resi impazienti dal continuo diniego di Hiram di rivelare loro il segreto estremo, quello che dava la chiave di tutti i problemi della vita e dello spirito, lo uccisero.
Dopo la sua morte, questa compagnia di architetti e muratori continuò a diffondere per il mondo attraverso sempre nuove iniziazioni la sua duplice dottrina (architettonica e mistica), sopravvivendo al crollo della civiltà ebraica fino al XVII secolo dopo Cristo.
Prima di arrivare al XVII secolo occorre tornare all’anno 530 a. C., a Crotone in Calabria. Qui viveva Pitagora che era filosofo, medico, sacerdote, matematico, e uomo molto versatile verso ogni scienza. Pitagora fondò a Sibari, vicino a Crotone, uno strano istituto, una via di mezzo fra il convento, l’ università e il ministero, dove insegnava le sue enciclopediche conoscenze. La scuola di Pitagora diffuse la più celebre cultura ellenica. I suoi studi di matematica e di astronomia erano superiori a tutte le altre culture contemporanee come a quelle che lui aveva appreso dai sacerdoti Egizi. Fu il primo ad affermare che la terra era rotonda e girava intorno al sole. La scuola di Sibari, però, durò poco perché fu incendiata e distrutta dal popolo di Crotone in una furiosa sommossa.
La fine della scuola di Pitagora fu dovuta alla stessa natura della dottrina politica e morale da lui professata. Pitagora volle introdurre fra i greci d’Italia un governo teocratico, dando il potere in mano dei saggi iniziati al sapere scientifico, morale e politico. Essi erano dominatori del volgo ignorante ai cui occhi profani il velo del tempio sacerdotale doveva nascondere il segreto della conoscenza suprema.
Nell’organizzazione di questa scuola, i discepoli erano vincolati da un segreto assoluto che non consentiva, se non a qualche eletto e dopo un po’ di anni, di apprendere le verità estreme. Ma il tentativo di Pitagora naufragò contro lo spirito critico e l’amore alla libertà degli abitanti di Crotone.
L’altezzosa boria degli iniziati, l’odio di qualche discepolo a cui erano stati rifiutati i gradi superiori della gerarchia pitagorica, i pericoli derivanti dal sistema di segretezza determinarono la sanguinosa catastrofe che si allargò a tutta la Magna Grecia dove la propaganda pitagorica stava facendo numerosi proseliti.
Pertanto, in conclusione, alla doppia dottrina architettonica e mistica di Hiram, si viene dunque ad aggiungere il sistema mistico e iniziatico del saggio ellenico.
Ora ci porteremo ai tempi della giovane Roma.
Numa Pompilio, il secondo re di Roma, fu proclamato dalla tradizione leggendaria niente meno che allievo di Pitagora. Siccome Numa Pompilio morì nel 673 a.C. esso non poteva certo essere un allievo di Pitagora in quanto quest’ultimo nacque successivamente e precisamente nel 575 a.C.
Siccome la tradizione di questa storia-leggenda è di antichissima origine in quanto ne parlavano Tito Livio e Cicerone appare pertanto probabile che elementi della cultura della Magna Grecia siano pervenuti fino ai saggi etruschi anche prima di Pitagora. Per comprendere, pertanto l’origine storica-leggendaria della Massoneria secolare dobbiamo partire da un periodo di gran lunga antecedente: Abramo conobbe la geometria sacra ad Ur in Caldea e la trasmise ai suoi discendenti, fino a Mosé, e da questi a Salomone che, con l’aiuto di Hiram il muratore, costruì il primo Tempio. Da questa cultura attinsero e aggiunsero del proprio sia Numa Pompilio che Pitagora.
Numa Pompilio fu il primo legislatore di Roma e il primo codificatore della sua religione. Egli fu un saggio e pacifico sovrano che curò la prosperità materiale e morale del suo popolo. La leggenda attribuisce a Numa Pompilio la fondazione dei “Collegia Artificum”.
I “Collegia Artificum” dell’antica Roma, erano delle vere e proprie imprese di costruzioni, dirette da un “magister” coadiuvato da uno o più “decuriones” (sorveglianti). Con tutta probabilità, i collegi avevano anche una cassa ed una mensa comune; inoltre ai candidati apprendisti era fatto assumere un atto d’impegno (giuramento) al momento dell'ammissione. In epoca romana il locale di adunanza era denominato “Schola” e tale termine deriva dal greco “skolè”, che in origine significava applicazione delle proprie risorse mentali/spirituali. Nel periodo bizantino la “Skolé” rappresentava il luogo dove si esercitavano gli apprendisti; quindi fino all’epoca medioevale con “Schola” si designava il luogo delle assemblee collegiali e dell'insegnamento per i giovani praticanti.
Alle loro attività di ordine sociale ed economico, regolate da severe leggi, si andarono lentamente aggiungendo caratteristiche religiose e rituali. Ogni Collegium esercitava fra i suoi membri un’ estesa attività di mutuo soccorso e di beneficienza; esso viveva sotto il patronato di una delle numerosissime divinità romane. Queste organizzazioni si estesero in tutto l’impero romano, assumendo sempre più importanza sociale in quanto questi sodalizi davano un senso di sicurezza e quasi di appoggio familiare.
Inoltre i Collegia di lavoratori delle più modeste professioni davano agli appartenenti, e anche agli schiavi, il senso di raggiungere una maggior dignità di vita.
Gli scrittori dei paesi anglosassoni hanno commentato, dando importanza ai Collegia Artificum dei costruttori edili, che avrebbero goduto da parte dello Stato speciali diritti e avrebbero esercitato per tutta la durata dell’Impero un’attività continuativa e segreta, di carattere mistico, svolta con rituali simbolici.
Unica prova storica portata a sostegno di questa storia è la scoperta avvenuta a Pompei nel 1878, e precisamente nelle vicinanze del tempio di Iside, di un locale, che fu da alcuni identificato come sede di uno di questi Collegia.
Sopra un piedestallo nel centro di questa camera fu ritrovato un raro oggetto d’arte, una tavola di mosaico che portava una serie di simboli di carattere occulto; sotto un teschio (morte fisica) pendeva il filo a piombo dei muratori, figurano una ruota di sei raggi (ruota della vita: cicli biologici), una farfalla (anima immortale) con le ali rosse e gli occhi azzurri, ai due fianchi delle lance che sopportano un abito di porpora e due bastoni nodosi dai quali pendono vestiti grigi di rozza lana. Questi sono tutti simboli che si ritrovano rivestiti di determinati significati nel corredo mistico delle più moderne società segrete.
Attraverso i Collegia si sarebbe tramandata incorrotta la dottrina che Pitagora e Numa Pompilio ereditarono da Hiram fino al quinto secolo dopo Cristo. Sotto il simbolo della squadra e del compasso il patrimonio spirituale di questa tradizione ritorna definitivamente di proprietà dei muratori e degli architetti.
Dopo la persecuzione di Diocleziano che infierì contro i Collegia, perché erano divenuti ricettacoli di molti cristiani, essi scomparvero dalla scena del mondo.
Con le invasioni barbariche questi segreti sembrano scomparire per riapparire poi dopo l’anno 1000, nelle compagnie medioevali dei costruttori erranti e li ritroviamo nel dodicesimo e tredicesimo secolo nei franchi muratori. E qui è opportuno tornare un po’ indietro e parlare dei “magistri comacini” che latinamente vuol dire “fabri murari”. La prima traccia la si trova nell’editto di Rotari nel 643 d.C (prima raccolta scritta delle leggi dei Longobardi).
Secondo i commentatori britannici i “magistri comacini” sono gli stessi Collegia di Numa Pompilio, rifugiati durante le invasioni barbariche nella forte rocca di Como (il nome “comacini” deriva molto probabilmente da Como). In questa rocca sono sopravvissuti alle vicende dei regni goti e longobardi rimanendo fedeli custodi dei rituali e delle tradizioni spirituali segrete. Alcuni autori inglesi e americani sostengono che i “magistri comacini” portavano un grande grembiule di cuoio e guanti bianchi. Questi sono simboli che ritroviamo poi nelle “loggie” dei franchi muratori del dodicesimo e tredicesimo secolo.
Le compagnie dei Franchi Muratori (franc-maçons, free-masons, steinmetzen) costituiscono uno degli aspetti più originali della vita sociale del medioevo. Essi furono i costruttori e gli inventori di quello stile gotico che riassume il senso artistico e la spiritualità degli animi del medioevo. In questo esplodere di costruzioni gotiche in tutta Europa, il maestro muratore è un vero architetto, sa calcolare il peso, la pressione che possono sopportare le arcate e le volte, la forma che devono avere i contrafforti, gli archi, i pinnacoli e le ogive affinché l’edificio unisca la durata alla bellezza. Le regole vengono mantenute segrete per mantenere intatto il privilegio delle compagnie dei franchi muratori e affinché non si cambi lo stile. Normalmente è la compagnia chi figura. Quasi tutti gli architetti sono anonimi. Le compagnie per esigenze di movimento godono di vasta libertà e di qui deriva il loro nome di “liberi muratori”. Si andò così estendendo in tutti i paesi d’Europa una fitta rete di compagnie giungendo alla loro maggior prosperità nel 1400 e soprattutto in Germania e in Inghilterra, ma non in Italia date le superiori condizioni di vita e la grande fioritura delle arti in tutti i Comuni italiani che ne rendevano superflua l’esistenza.
L’apogeo dei liberi muratori si ebbe verso il 1450 con la realizzazione del duomo di Strasburgo ed essi non furono soltanto dei celebri architetti, ma uomini di indiscussa autorità morale e politica.
Dopo un periodo di inesorabile decadimento verso il 1700 i liberi muratori non esistevano più in Europa e continuarono a condurre un’ esistenza puramente formale soltanto in Inghilterra
Le logge dei franchi muratori possedevano un rudimentale rituale, una serie di simboli e di formule segrete. Determinate formule presiedevano all’iniziazione e al giuramento delle tre gerarchie degli apprendisti, dei compagni e dei maestri. Simboli dell’associazione erano gli strumenti del mestiere, e cioè squadra, compasso, pendolo e cazzuola. Emblema della confraternita era generalmente un leone. La dottrina segreta dei costruttori consisteva in una serie di regole e di conoscenze utili all’arte architettonica.
Nei loro documenti superstiti queste logge tedesche e francesi invocano come loro protettore il re Salomone; ricorrono sovente i nomi di Hiram, di Euclide, di Pitagora e di Ermete.
I liberi muratori sarebbero dunque i depositari della antichissima tradizione, che va arricchendosi di nuovi elementi spirituali e l’avrebbero portata con sé dalla Germania in Inghilterra dove nel secolo XVII° venne fatta una definitiva codificazione.
ETRUSCHI E MORMONI…
LE LORO ANALOGIE
L’aspetto più interessante della civiltà etrusca, che ha una certa rispondenza al contenuto di quella dottrina che dava poi origine alle alleanze ufficiate nel tempio di Salomone e attualmente nei templi mormoni, è il desiderio, sempre manifesto, di riunire gli sposi in una vita anche dopo la morte.
Ciò lo si evince dall’archeologia dei sepolcri etruschi.
La tomba etrusca, infatti, era piuttosto grande per permettere anche la sepoltura di figli e altri parenti facenti parte della famiglia patriarcale. L’unione degli sposi costituiva la quint’essenza di una vita più sublime dopo la morte e veniva considerata come un legame eccezionalmente forte tra l’uomo e la donna.
Gli etruschi credevano che il capo famiglia nella vita oltre la morte “diventasse dio” e per questo usavamo celebrare degli appositi riti, e la moglie non era da meno.
La considerazione di cui godevano le donne nella civiltà etrusca si desume, infatti, dal modo di comporre le salme e le offerte ai morti; queste testimonianze, comprovano che le donne etrusche, contrariamente alle greche, partecipavano pienamente alla vita pubblica e godevano di un’altissima stima anche al di fuori del loro focolare domestico e, dopo la morte, esse venivano poste a fianco dei loro mariti.
Il fatto che il marito “diventasse dio” è comprovato anche dall’usanza che gli etruschi avevano di collocare dodici ciotole o dodici pani nella sua tomba, in quanto questo numero ricorda, come in tante altre antiche civiltà, i dodici discepoli di Gesù Cristo e/o le dodici tribù d’Israele. Nei Maya si parla addirittura del Dio 13 di cui 12 sono i suoi discepoli e uno è il loro capo.
È curiosa e comprovante la somiglianza con la dottrina dei profeti del cristianesimo, l’importanza che gli Etruschi davano al fatto che la loro alleanza fra le città-stato etrusche (lega etrusca) dell’Italia centro occidentale doveva essere sempre e tassativamente composta da dodici entità (come le dodici tribù d’Israele), né uno di più né uno di meno.
Considerazioni:
- Se le alleanze che si facevano nel tempio di Salomone avevano lo stesso scopo di quelle fatte nei templi mormoni,
- se i mormoni hanno restaurato le alleanze originali del tempio di Salomone che hanno l’obiettivo di ricomporre la vita familiare dopo la morte,
- se i mormoni credono, nel relativo matrimonio eterno e nella famiglia eterna,
- se i mormoni credono che l’uomo diventerà come suo Padre,
- se gli etruschi con la loro cultura sono stati determinanti nella storia dell’organizzazione massonica deviata,
la conclusione può essere solo una: il cristianesimo e le sue alleanze della “massoneria divina” hanno una sola e costante continuità: Adamo, Enoch, Mosè, Salomone, Gesù Cristo e Joseph Smith. Tutto ciò che c’è di similare e si trova nella massoneria secolare è invece alterato, in forme più o meno conformi all’originale, dall’uomo stesso e queste forme passano per Numa Pompilio, Euclide, Pitagora, Ermete, ecc. e trovano nella cultura etrusca un punto di passaggio determinante.
Senza la cultura etrusca oggi non esisterebbe la massoneria secolare.
Ma chi sono gli Etruschi?
Tirreni, Etruschi e Pelasgi sono riferibili, se non proprio ad una medesima etnia, certamente ad un’unica e grande civiltà, autoctona e pre-indoeuropea, la più antica della penisola Italiana. Gli Etruschi erano un popolo che viveva prevalentemente nel centro Italia, sulle rive del Mar Tirreno (chiamato anche mare Tosco). Era un popolo marinaio e, data la sua posizione centrale nel bacino del Mediterraneo, non aveva particolari difficoltà a raggiungere le altre civiltà che si affacciavano su questo mare. Ne è un esempio il fatto che molti sostengono che gli Etruschi provenissero dalla zona orientale del Mediterraneo, in quanto Troiani ed Etruschi sono considerati due aspetti di un solo popolo. I Tirreni si chiamarono poi Pelasgi in quanto, come Tirreni, erano emigrati ad oriente e, una volta tornati in Etruria, furono chiamati Pelasgi, nome che deriva dagli uccelli migratori.
Gli Etruschi, anche se prevalentemente autoctoni, durante i loro continui viaggi erano stati senz’altro influenzati dalle culture Egiziane, Caldee e Greche.
L’imperatore Claudio definì “l’etrusca disciplina” la scienza più antica d’Italia, alla quale si riconnetteva tutto il patrimonio delle conoscenze iniziatiche e rituali segretamente conservate e trasmesse dal Collegio dei sacerdoti.
I riti della massoneria secolare hanno solo uno scopo temporale, mentre i riti originali, quelli della “massoneria divina”, hanno lo scopo di celebrare le alleanze che servono al raggiungimento della vita familiare dopo la morte e che l’uomo abbia la possibilità di diventare come Dio Padre è oggi.
Uno degli accostamenti che si può fare fra coloro che, pur praticando la massoneria secolare, conoscevano molto bene anche la dottrina della vita familiare dopo la morte, è quello di Numa Pompilio. Sebbene fosse sabino di nascita, era, come Pitagora, saldamente legato alla civiltà etrusca e, grazie a questa cultura, egli era diventato un valido ordinatore e creatore di culti religiosi. Essendo culturalmente di origine etrusca, conosceva molto bene ciò che la sua cultura gli insegnava. Ne è prova eloquente la riforma incontestabilmente etrusca, operata da Numa della prima e antica religione romana.
Lo scrittore F. Ribezzo nella sua opera “Numa Pompilio e la riforma etrusca della religione primitiva di Roma” ha scritto:
“Che l’Etruria abbia posseduto, secoli prima di Roma, un corpo di discipline teoriche e giuridiche che trattavano sistematicamente la religione e il culto…. i segni e i portenti, i destini dell’uomo ed i mezzi di salvazione, il culto dei morti e i funerali, la limitazione dei campi e la terminazione delle aree sacre e profane, private e pubbliche, l’architettura civile, religiosa e funeraria, non cade in dubbio; che tutta la teorica e giuridica di queste materie a Roma in tutta la sua storia sia stata sentita di origine etrusca, viene provato dalle testimonianze e dai fatti”
Numa Pompilio, chiamato poi anche Pontefice Massimo, era un sapiente uomo di cultura etrusca e re di Roma ed ebbe discepoli incogniti. È interessante notare anche che Pitagora era oriundo della Toscana, in quanto figlio di un etrusco, e che nacque a Samo di Calabria, località chiamata oggi Precacore anziché nell’isola di Samo in Grecia come sostiene la leggenda. Non a caso Pitagora aveva mandato i suoi discepoli in Etruria a indagare su questa civiltà.
È molto probabile pertanto che sia Numa Pompilio che Pitagora fossero stati iniziati da Maestri etruschi.
Testimone delle origini etrusche di Pitagora è il simbolo del Pentalfa pitagorico che è un simbolo massonico per eccellenza che rappresenta la salute. Questo simbolo non è stato ideato da Pitagora ma più verosimilmente dagli etruschi come si può vedere al Museo Etrusco di Volterra, dove un grosso sigillo in terracotta porta cinque segmenti di retta che, intrecciandosi, generano una stella a cinque punte.
Nella miriade di simboli che attirano l’attenzione allorché il massone entra nella Loggia, ve n’è uno che spicca e che ha il predominio su tutti gli altri: è il simbolo della “Stella a cinque punte”.
Difatti, questa “Stella”, si trova sui fazzoletti massonici, sui tappeti e sui quadri di Loggia, sugli schizzi e sulle rappresentazioni della Loggia; la si vede scolpita sui monumenti, incisa sui gioielli e medaglioni massonici; essa compare sui ritratti degli iniziati, sulle rappresentazioni allegoriche massoniche; compare sugli emblemi del Rito Scozzese della Massoneria; essa spicca sui grembiuli massonici dell’Apprendista e del Maestro; viene collegata nel punto centrale della collana che portano i Grandi Maestri; ma il suo posto più elevato è sulla sommità del Palazzo della Grande Loggia d’Inghilterra, nella via Great Queen Street’s di Londra.
Il Pentalfa, Stella a cinque punte chiamata anche Stella fiammeggiante è il centro da cui parte la luce.
La Stella fiammeggiante rappresenta la luce che illumina i discepoli dei Maestri ed essa è il simbolo dell’intelligenza e della Scienza.
In un documento massonico si legge: “La stella fiammeggiante è l’emblema del libero pensiero, del fuoco sacro del genio, che eleva l’uomo a grandi cose”.
Il Pentalfa è un simbolo magico che si riferisce ai poteri della volontà umana. Le sue cinque punte corrispondono alla testa e alle quattro estremità dell’uomo e deve essere tracciata in guisa da potersi inscrivere una figura umana: deve, cioè avere la punta rivolta verso l’alto.
Qualora la Stella venga rovesciata, cioè con la punta posta verso il basso, essa diventa il simbolo dell’animalità degli istinti immondi (Baphomet, cioè il dio della morale immonda).
La massoneria secolare usa marchiare le proprie conquiste e simboleggiare il proprio dominio con questo simbolo.
Infatti, è la Stella che ricopre la bandiera degli USA, è la Stella che contrassegnava la Rivoluzione bolscevica; è la Stella che compariva sullo stemma dell’ex PCI e su quello dell’ex PDS; è la stessa Stella che campeggia sulla bandiera cinese, cubana, nord-coreana, vietnamita, algerina, tunisina, marocchina, somala, e sulle bandiere della maggior parte degli Stati, come pure sullo stemma della Repubblica Italiana.
La Stella a cinque punte compare anche sugli emblemi dell’esercito americano, come su quello russo e cinese. Anche le stellette sul bavero delle divise militari italiane hanno lo stesso significato. Esse vennero prescritte nel 1871 e dall’allora Ministro della Guerra, Cesare Ricotti-Magnai, massone.
E opportuno fare una precisazione in quanto molto spesso il pentalfa (stella a cinque punte) viene confuso con l’esalfa (stella a sei punte).
Il Pentalfa è un simbolo prettamente della massoneria secolare, mentre l’esalfa è la stella di Davide o sigillo di Salomone universalmente adottato per rappresentare l’ebraismo. Da notare che l’esalfa, contrariamente al pentalfa, anche se lo rovesci non cambia il suo significato in quanto ci sono sempre due punte rivolte verso l’alto e due punte rivolte verso il basso.
Questa precisazione se fosse evidente a tutti coloro che indagano sulle due massonerie non genererebbe confusione e pregiudizi nella loro mente. I mormoni, massoneria divina, utilizzano il simbolo esalfa, per esempio, sulla facciata della Sala delle Assemblee nella Piazza del tempio di Salt Lake City, che è un edificio adornato anche da dodici guglie rappresentanti le dodici tribù di Israele. Questa stella a sei punte viene usata dalla Chiesa mormone principalmente in architettura in quanto simboleggia le Tribù d’Israele e l’amicizia e l’affinità con il popolo ebreo.
Il pentalfa invece può simbolizzare sia il bene che anche il male: è un simbolo occulto che crea ambiguità.
Un particolare approfondimento va dedicato alla stella a cinque punte delle Brigate Rosse che mutuarono questo simbolo negli anni ’70 dai Tupamaros Uruguayani i quali lo assunsero modificando quello originale massone, che in quei paesi, fra l’Uruguay e il Brasile, era un simbolo storico-politico derivante dall’attività del massone Giuseppe Garibaldi. La Stella a Cinque Punte delle Brigate Rosse si differenziava inoltre per la caratteristica delle due punte rivolte verso il basso ma molto allungate e la punta della stella in alto molto piccola cioè poca spiritualità.
Come si può facilmente immaginare quanto sia difficoltosa l’interpretazione dei simboli e la loro giusta allocazione storica e valoristica che ci può pertanto recare confusione nei nostri convincimenti.
RISANAMENTO SPIRITUALE
TRAMITE LA MASSONERIA
Nella libera e ricca Inghilterra protestante del XVII° secolo dove il puritanesimo sta preparando una complessa mentalità religiosa e morale dell’inglese moderno, dalle vecchie logge dei franchi muratori esce una nuova associazione, che assurge rapidamente ad importanza nazionale, invade tutta l’Inghilterra, si espande in Europa e per il mondo fino ad influenzare con le sue idee e i suoi sistemi molte generazioni imprimendo i suoi orientamenti dello spirito umano: è nata la massoneria moderna.
Nelle nuove logge viene ufficialmente esposta una giustificazione genealogica delle origini proclamandosi unica e legittima erede di Salomone, di Pitagora, di Numa Pompilio, ecc.
La massoneria dichiara di voler propagare attraverso il mondo la misteriosa dottrina come quintessenza della sapienza umana ereditata dai più antichi saggi che il mondo abbia mai conosciuto.
La trasformazione delle antiche logge di liberi muratori in logge massoniche viene definitivamente consacrata nel 1717: in quell’anno nacque la Gran Loggia d’Inghilterra.
La massoneria, potente e rispettata associazione, si diffuse molto celermente in tutta la Gran Bretagna in quanto l’appartenervi diventò di moda in tutte le città.
Malgrado il segreto che è solo formale e che ricopre il suo funzionamento interno, se ne conoscono i capi, le regole, i simboli e la dottrina. Possiamo dire che la massoneria era in pratica un’ organizzazione pubblica.
È anche evidente che queste nuove logge massoniche presiedute da principi e da letterati, nelle quali si discutono elevati problemi di filosofia, di morale e poi anche di politica, iniziando così un nuovo codice mentale e morale, non sono più gli avanzi delle organizzazioni edilizie medioevali.
Gli uomini che presiedettero alla creazione delle moderne logge furono tutti protestanti appartenenti alle varie religioni derivanti dalla Riforma e quasi tutti avversari della Chiesa Cattolica la quale, d’altra parte, condannò la massoneria. Questi uomini sono tutti di estesa cultura e dediti a studi religiosi e orientati alla duplice opera di perfezionamento della società, di arricchimento spirituale e di ricerca di rituali simbolici della massoneria moderna.
La grande associazione massonica sorta a Londra diventa agli inizi del 1700 un nucleo di risanamento spirituale della nazione, dove cresceva un grande degrado religioso e sociale, e un organo di collegamento e pacificazione fra i protestanti delle diverse chiese.
In Italia furono compiuti diversi tentativi di propaganda con esito incerto in Piemonte e in Savoia. Fu fondata una loggia a Firenze (1733) e a Napoli qualche anno dopo.
La loggia massonica di Firenze era dipendente da quella inglese e all’inizio gli iscritti erano quasi tutti inglesi. I successivi membri toscani ebbero un ruolo nella Dichiarazione di Indipendenza e nella stesura della Costituzione Americana basata su principi di libertà che sono tipici della cultura toscana.
Benjamin Franklin (massone) era amico di Filippo Mazzei (massone) ed insieme ad altri 15 massoni, fu tra i padri della Dichiarazione di Indipendenza.
Thomas Jefferson (massone) era anche lui amico di Filippo Mazzei e parlava toscano e pertanto poteva leggere le opere dei grandi pensatori toscani (Marsilio Ficino, Cesare Beccaria, ecc.). L’opera “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria ha contribuito a fare un passo avanti di fondamentale importanza nella storia dello sviluppo civile del mondo occidentale e, in particolare, negli USA in quanto smosse le coscienze su temi basilari per una società giusta e democratica.
La bandiera americana è l’insegna del granducato toscano, strisce argento e vermiglio, con l’aggiunta di tredici simboli del pentalfa massone.
Nel resto d’ Italia invece l’attività massonica di quei tempi ebbe uno scarso successo, in quanto lo spirito ironico degli italiani rigettava il buffo cerimoniale delle logge e anche perché i governi, sotto la pressione della Chiesa Cattolica, ne vietarono l’espansione. Soltanto dopo il 1798 la massoneria penetrò nelle giovani repubbliche italiane e diventò molto importante per l’unificazione dell’Italia.
In Francia la massoneria era pervasa da cupi e ardenti rivoluzionari repubblicani. Assetati di verità assolute che complottavano nell’orrido mistero di complesse cerimonie e esecuzioni sanguinose che tendevano a punire con la morte il socio rinnegato e il traditore. Quasi tutti i capi della rivoluzione francese erano massoni e tra loro anche Massimiliano Robespierre.
Queste deviazioni politiche e rivoluzionarie erano in contrasto con la massoneria mistica e apolitica inglese. Il massone inglese era di solito un gentiluomo bonario, indulgente, fedele al re e alle patrie istituzioni, poco attento ai programmi politici e legato al segreto soltanto per ciò che riguarda il rituale interno della loggia.
Tale divaricazione dei comportamenti fra le varie logge europee portò nel 1805 alla scomunica delle logge continentali e da quel momento la massoneria continentale diventò completamente differenziata da quella inglese.
Nella massoneria continentale deviata vi erano Carl Marx e Vladimir Lenin, personaggi che facevano parte della derivazione degli Illuminati di Baviera e che usavano spesso atteggiarsi con il simbolo massonico della “mano nascosta” sotto la giacca come il massone Napoleone Bonaparte.
Altri personaggi comunisti fecero parte di queste logge deviate come Sergej Kirov, Mikhail Levandosky e Konstatin Mekhonoscin. Molti di questi personaggi si macchiarono di torture ed assassini allontanandosi dai valori espressi dalla “massoneria secolare” risanata.
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Alcune informazioni sono tratte dai libri:
“La tradizione segreta” Raffaele Del Castillo, Bompiani, Vicenza 1941.
“Le società segrete che dominano il mondo” Pierre Mariel, Vallecchi, Firenze 1976.
“I massoni” Marcel Valmy, Cantini, 1988.
LA MASSONERIA SECOLARE
NEGLI STATI UNITI
Poco dopo la formazione della Gran Loggia di Londra nel 1717, la massoneria inglese fu introdotta nel Nord America e precisamente negli stati di New York, New Jersey, Pensylvania e New England.
Quando le colonie americane conquistarono l’indipendenza dalla Gran Bretagna le logge americane si resero indipendenti dalle logge rivali del Regno Unito. Nell’anno 1800 la massoneria americana dichiarava di avere 11 Gran Logge e 347 logge subordinate con 16000 membri che passarono a centocinquantamila nel 1826.
Il fenomeno della massoneria negli USA nei primi tre decenni del diciannovesimo secolo vide una fenomenale crescita: soltanto nello stato di New York potevano esserci 500 logge e ventimila membri. Fiorirono molte pubblicazioni, libri e giornali, che trattarono l’argomento massonico, discutendo apertamente i gradi e le leggende dell’Ordine. Queste pubblicazioni spiegavano che l’Ordine massonico trovava le sue origini in Adamo, in Enoch, in Mosé, in Salomone e che insegnava un linguaggio e un simbolismo necessari per entrare nella “Loggia Celeste dell’Aldilà”.
I massoni americani sostenevano che la massoneria era l’unica istituzione che aveva resistito al passare del tempo e tutte le altre istituzioni erano sprofondate nell’oblio; in sostanza si trattava dell’organizzazione più morale che fosse mai esistita.
Parallelamente si assistette tuttavia anche a pubblicazioni anti-massoni e la prima vera campagna contro l’Ordine in America venne lanciata dopo la Rivoluzione francese con libri pubblicati in Europa. Queste pubblicazioni sostenevano che un gruppo di massoni bavaresi, gli Illuminati, si erano organizzati per arrivare a controllare il mondo iniziando ad abbattere la monarchia francese e svelarono anche i segreti delle cerimonie massoniche.
Il primo libro americano di rivelazioni sulla massoneria venne pubblicato da David Miller nel 1826 e ottenne un notevole successo. Altri scrittori scrissero libri contro la massoneria e in essi veniva messo in dubbio la pretesa massonica di offrire luce e conoscenza ai membri per permettere loro di entrare nella “Loggia Celeste”.
La “Grande Loggia Unita d’Inghilterra”, nata nel 1813 nella tradizione della Massoneria gode del più alto prestigio simbolico.
Il riconoscimento o meno di una Grande Loggia, in qualsiasi paese si trovi, dipende ancor oggi dalle decisioni della Grande Loggia Madre britannica, alle quali in seguito si conformano di norma tutte le altre Grandi Logge da essa riconosciute. Questo vale anche per la massoneria americana.
La massoneria si è sviluppata anche negli Stati Uniti con prosperità e continuità. Già nel 1734 , a Filadelfia, ci troviamo Benjamin Franklin che assieme ad altri quindici massoni, fu tra i padri della Dichiarazione di Indipendenza.
Anche George Washington era massone come 20 dei suoi 22 generali. Nel 1793, alla posa della prima pietra del Campidoglio, George Washington si presentò in perfetto abbigliamento massonico.
Oggi negli Stati Uniti più di quattro milioni di membri danno vita al movimento massonico più consistente e più attivo nella società: parate in abbigliamento massonico sono all’ordine del giorno.
Molti presidenti degli Stati Uniti sono stati massoni:
George Washington
Abraham Lincoln
James Monroe
Andrew Jackson
James Polk
James Buchanan
Andrew Johnson
James Garfield
William McKinley
Theodore Roosevelt
William Howard Taft
Warren Harding
Franklin Roosevelt
Harry Truman
Thomas Jefferson
Lyndon Johnson
Gerald Ford
Bill Clinton
George Bush
Il generale Colin Powell è massone.
Non è quindi esagerato dipingere gli Stati Uniti come una specie di Eldorado per la Massoneria.
Negli Stati Uniti tutte le classi sociali hanno accesso alla loggia dove la Massoneria è praticamente pubblica e lo dimostrano anche i numerosi simboli massonici stampati sulla banconota da un dollaro.
LE MOTIVAZIONI DELLA
SCELTA DI JOSEPH SMITH
Durante quel periodo Joseph Smith Senior, padre del profeta, faceva parte di una loggia dello stato di New York dal 1817. Il fratello Hyrum Smith era entrato nel 1820. Il profeta mormone Joseph Smith Junior entrò nella massoneria secolare nel 1842 insieme a molti altri mormoni.
Nel 1839 venne fondata una nuova Gran Loggia nell’Illinois. Poco dopo Joseph Smith ricevette una rivelazione relativa alla costruzione di un tempio mormone a Nauvoo.
Nel frattempo furono organizzate diverse logge della massoneria secolare a Nauvoo dove gli affiliati erano quasi tutti mormoni. Nel 1842 entrarono a far parte della Loggia di Nauvoo anche Joseph Smith e Sidney Rigdon.
John C. Bennet ex sindaco di Nauvoo, ex massone e ex mormone cominciò a pubblicare una serie di articoli nei quali attaccava la Chiesa mormone e le sue dottrine, accusandola fra l’altro di praticare un rituale simile ai riti della massoneria secolare. A seguito di queste affermazioni e di irregolarità riscontrate la Gran Loggia dell’Illinois sospese la Loggia di Nauvoo per accertamenti per poi renderla nuovamente operativa. Vennero concesse anche autorizzazioni ad aprire sempre a Nauvoo altre tre logge. Tutte queste logge erano prevalentemente frequentate da mormoni per un totale di 439 affiliati.
Mentre la massoneria secolare costruiva un tempio massone anche la Chiesa aveva iniziato la costruzione di un tempio mormone in base alle rivelazioni ricevute da Joseph Smith che partecipò anche all’ innagurazione del tempio della massoneria secolare.
Iniziò nove fratelli mormoni alla dotazione, restaurata dalla Chiesa, nel suo ufficio (Negozio di mattoni rossi) in quanto il Tempio mormone, quello della “massoneria divina”, non era ancora completato.
Nel 1843 Joseph Fielding, collaboratore del profeta, scriveva che molti si sono affiliati all’istituzione massonica come un passo iniziale o preparazione per qualcos’altro che si colloca alle vere origini della massoneria (quella divina).
A detta dei presenti Joseph Smith sembrava comprendere la cerimonia massonica meglio di qualunque massone e dava delle spiegazioni che rendevano i riti molto più belli e carichi di significato.
Franklin D. Richards, uno delle autorità che vissero quel periodo di Nauvoo, scrisse che “certi riti mistici che sono praticati nella cristianità pretendono un antichità che risale al Tempio di Salomone”.
Successivamente aggiunse anche che “il profeta Joseph Smith sapeva bene che ci sono cose nella massoneria che vengono dall’antichità, e voleva sapere quali fossero; di qui venne la loggia di Nauvoo. I massoni secolari ammettevano che alcune chiavi di conoscenza relative alla massoneria erano andate perdute. Joseph chiese al Signore di illuminarlo su questa materia, ed Egli rivelò al profeta la vera massoneria (quella divina), come l’abbiamo oggi nei templi della Chiesa. A causa della conoscenza superiore che Joseph aveva ricevuto, i massoni diventarono gelosi e tagliarono fuori la loggia mormone”.
L’apostolo Matthias Cowley in un incontro con il suo quorum parlò della istituzione massonica trattandola da contraffazione della “vera massoneria” che è quella dei Santi degli Ultimi Giorni.
Il primo consigliere nella Presidenza di Brigham Young, Heber C. Kimball, disse nel 1858 che “la massoneria di oggi (quella secolare) deriva dall’apostasia che si verificò ai tempi di Salomone e di Davide.”
I mormoni non hanno preso a prestito i riti della massoneria ma sono loro stessi la vera massoneria, quella che ha finalità divine.
È vero che i riti iniziatici massoni hanno qualche somiglianza con la dotazione mormone, ma sono somiglianze molto labili.
Infatti, dal punto di vista degli abiti e dei gesti la dotazione mormone è più simile alla messa cattolica tradizionale che all’iniziazione massonica.
Per quanto riguarda ciò che viene detto, è l’inverso. Nel rito cattolico è il membro che rivolgendosi al Signore chiede perdono, si umilia e chiede dei favori. Il rito massone segue uno schema molto diverso: è il Grande Maestro che eleva un membro ad un rango più elevato, dandogli prima una conoscenza e poi l’opportunità di fare un patto, cioè prima conoscenza, poi obbedienza ed infine benedizioni. La cerimonia mormone è simile a quella massone non a quella cattolica.
Riconoscendo Joseph Smith come profeta, si comprende come egli abbia costruito la cerimonia della dotazione e si può concludere che i cattolici, come i copti e gli ortodossi, abbiano conservato dei riti esteriori che indubbiamente dovevano far parte del cristianesimo iniziatico, perdendo però poi il significato reale dell’ iniziazione e devozione.
I massoni invece hanno ripreso conoscenze tramandate dai Templari, ricreando il senso originale di questi riti, ma aggiungendo gesti ed abiti non presenti nel cristianesimo giudaico originale.
Al di là delle deformazioni, delle aggiunte e delle riunioni operate nei secoli da coloro che hanno tramandato queste cerimonie, Joseph Smith ha ricevuto da Dio l’ispirazione per ricondurre la cerimonia della dotazione al suo significato iniziale adattandola però ai nostri tempi. Sia gli abiti che le cose dette infatti sono adatte ai nostri tempi e non potevano essere note ai tempi di Salomone o di Pietro.
Tutto questo rientra benissimo nel principio della rivelazione continua su cui si basa il cristianesimo dei mormoni. (1)
Verso le cinque del pomeriggio del 27 giugno 1844 un gruppo di circa duecento persone che si erano anneriti il volto assaltarono il carcere di Carthage, presero a fucilate e uccisero Joseph e suo fratello Hyrum e ferirono John Taylor.
Il governatore dell’ Illinois Thomas Ford scrisse:
“L’assassinio degli Smith, invece di porre fine ai Mormoni e disperderli come molti ritenevano che accadesse, non fece che unirli ancora di più, dette loro nuova fiducia nella loro fede”.
Il presidente John Taylor dopo essersi ripreso dalle ferite scrisse:
“Joseph Smith, il Profeta e Veggente del Signore, ha fatto più, ad eccezione del solo Gesù, per la salvezza degli uomini in questo mondo che ogni altro uomo che vi sia mai vissuto… Egli visse da grande e morì da grande agli occhi di Dio e del suo popolo; e come la maggior parte degli unti del Signore dell’antichità, egli ha suggellato la missione e le opere compiute con il suo sangue; e così pure suo fratello Hyrum. Durante la loro vita non furono punto divisi, e nella morte non furono separati!... Essi vissero per la gloria; morirono per la gloria, e la gloria è la loro ricompensa eterna.” (D&A 135:3, 6).
Per focalizzare meglio le cause dell’uccisione di Joseph Smith occorre anche rilevare che egli aveva insegnato ai suoi seguaci che la parola perduta della massoneria (quella vera del Tempio di Salomone), era stata smarrita quando Hiram Abiff venne ucciso, ma che ora era stata restaurata attraverso il suo ministero profetico. Molto probabilmente fu a seguito di queste rivelazioni che Joseph venne arrestato e incarcerato. Nella folla in tumulto che lo uccise vi erano presenti anche i massoni. Come Hiram Abiff anche Joseph venne assassinato e pianto dai suoi seguaci.
Come il Tempio di Salomone era rimasto incompiuto alla morte di Hiram Abiff, così anche il Tempio di Nauvoo non era stato completato quando Joseph Smith fu assassinato.
Joseph Smith entrò nella massoneria secolare insieme a tanti altri mormoni anche per uno scopo prettamente strategico… e… data la situazione non poteva far diversamente.
La massoneria secolare era un potere forte che aveva in mano sia il potere politico, sociale ed economico della nazione.
È, infatti, attraverso questo potere che la guerra verso la comunità mormone si accentuava sempre di più.
Per Joseph Smith era ormai quasi obbligatorio entrare in questa massoneria in quanto dall’interno egli avrebbe forse avuto la possibilità di frenare le persecuzioni e la inevitabile distruzione della comunità mormone. Egli inoltre aveva la possibilità di candidarsi alla Presidenza degli Stati Uniti che gli avrebbe dato immagine e potere per difendere quella Chiesa che il Signore gli aveva fatto restaurare.
In merito a ciò il Profeta ebbe ad esternare questa sua opinione:
“Non avrei permesso che il mio nome fosse usato dai miei amici in qualsiasi modo, come Presidente degli Stati Uniti, o candidato a quella carica se, sia io che i miei amici, avessimo avuto il privilegio di godere dei nostri diritti religiosi e civili come cittadini americani, cioè quei diritti che la Costituzione garantisce indifferentemente a tutti i suoi cittadini. Ma questo a noi, come popolo, è stato negato sin dal principio. A motivo della nostra religione, di tanto in tanto sulla nostra testa si è abbattuta la persecuzione da varie parti degli Stati Uniti, come fragor di tuono; e nessun funzionario governativo si è mai fatto avanti per assisterci. Considerando queste cose io ritengo mio diritto e privilegio ottenere quell’influenza e quel potere che mi son possibili legalmente negli Stati Uniti per la protezione dell’ innocenza ferita; e se devo perdere la mia vita per una buona causa sono pronto ad essere sacrificato sull’altare della virtù, della giustizia e della verità per sostenere le leggi e la Costituzione degli Stati Uniti che mirano al bene dell’ umanità” (8 febbraio 1844).
Joseph Smith poteva benissimo diventare presidente degli Stati Uniti data la sua popolarità. Il suo scopo era pertanto arrivare al potere sociale e in particolare al potere politico per difendere la Chiesa, non aveva altre aspirazioni e la massoneria era il canale giusto per arrivarci. Infatti tutti i grandi personaggi politici dell’epoca facevano parte di quest’ istituzione, come Thomas Jefferson, Benjamin Franklin, Abramo Lincoln, e ancora Voltaire, Fichte, Goethe, George Washington, Mark Twain, ecc.
Il potere delle istituzioni massoniche era molto forte e lo comprova il fatto che esse hanno inciso in maniera determinante su alcune rivoluzioni democratiche come la rivoluzione americana e la rivoluzione francese e su scala più larga in altri paesi come Messico, Brasile e più volte in Italia.
Joseph Smith sapeva che vi era una forte concordanza tra le organizzazioni economiche (banche, ecc.), politiche e militari e la massoneria secolare diventava sempre di più il collante che le teneva unite. Questa convergenza di interessi faceva allora si che il potere politico fosse solo formalmente ed apparentemente democratico, mentre in realtà esso era, anche allora, rigidamente oligarchico.
In sostanza vi era allora come oggi una sola classe dirigente, composta di imprenditori, politici e militari e che prendeva liberamente le proprie decisioni, senza essere sottoposta ad un effettivo controllo popolare.
Joseph Smith non poteva avere un potere militare come non aveva un potere economico e pertanto gli rimaneva solo una possibilità: raggiungere un potere politico. La massoneria secolare poteva essere un ottimo veicolo per raggiungere questo scopo, cioè entrare nell’oligarchia politica.
Alla luce della situazione di allora egli non poteva che prendere questa saggia decisione. Non si vedevano alternative: non esisteva allora, come non esiste oggi, alcun potere forte che potesse ostacolare le iniziative della massoneria secolare. Nel fare questa scelta Joseph Smith sapeva cosa rischiava: la vita… e così fu.
Chi condanna il Profeta Joseph Smith perché decise di entrare nella massoneria è come uno struzzo che davanti all’evidenza dei fatti mette la testa sotto la sabbia per non vedere la realtà.
Il Profeta Joseph Smith non è da condannare ma è invece un uomo da esaltare per la sua grande capacità di saper dirigere una comunità cristiana osteggiata sempre di più da un mondo perverso.
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(1) Questa parte del presente capitolo è stata desunta da un documento scritto da Renato Marini.
BRIGHAM YOUNG E
L’ESCLUSIONE DALLA
MASSONERIA
Quando i mormoni arrivarono a Salt Lake City nel 1847 non chiesero di stabilire una loggia massonica nello Utah. Anzi Brigham Young si sforzò di prendere le distanze dall’istituzione massonica secolare.
Secondo Wilford Woodruf il 19 aprile del 1860 durante una riunione del quorum degli apostoli venne sollevata la possibilità di ottenere le patenti massoniche. Brigham Young commentò: “Joseph ed Hyrum (Smith) erano Maestri massoni, ma nonostante questo vennero uccisi da massoni o da gente istigata da loro; Joseph diede il segnale di pericolo ma venne ucciso da massoni mentre lo dava”.
Young disse anche:
“Il popolo degli Stati Uniti ha cercato di distruggerci e… si è servito dell’istituzione massonica per realizzare il suo piano”.
Successivamente egli aggiunse anche “(Che fondare una Gran Loggia mormone) ci tirerebbe tutto l’inferno addosso finché il potere rimane in mani altrui”.
Nessuna loggia massonica mormone nacque nello Utah.
L’istituzione massonica organizzò diverse logge ma boicottò i mormoni vietando loro di iscriversi. La scusa che utilizzarono per questo divieto fu che i mormoni erano poligami e pertanto non rispettando loro la legge dello stato sarebbe stato immorale accettarli nella massoneria. Brigham Young fece presente che Salomone il fondatore della massoneria (come dicono loro) aveva 700 mogli molte di più di quelle che aveva lui. Furono invitati a entrare in queste Logge massoniche solo mercanti e minatori non mormoni che aspiravano a un ruolo più significativo nello sviluppo sociale ed economico del Territorio. In sostanza i massoni avrebbero preso il potere economico e politico del Territorio abitato dai mormoni.
Allora Brighan Young invitò i membri della Chiesa, che erano la grande maggioranza degli abitanti del Territorio, a boicottare i commercianti non mormoni.
La tensione fra le parti salì grandemente.
Dopo l’abbandono della poligamia (1890) da parte della Chiesa la prima ragione dichiarata dai massoni secolari dello Utah per escludere i mormoni non esisteva più, ma la politica di esclusione non venne modificata.
Soltanto recentemente, nel 1984, venne eliminato il motivo di esclusione dei mormoni dalle istituzioni massoniche dello Utah.
MASSONERIA SECOLARE E
“MASSONERIA DIVINA”
La massoneria secolare è quella tradizionale che deriva da una degenerazione dall’originale rivelazione di Dio. Questo tipo di massoneria mantiene alcune verità nelle sue leggende e nelle sue pratiche ma affinché potesse tornare alla verità originale completa occorreva una nuova rivelazione.
Alcuni studiosi sostengono che questa rivelazione non è altro che il Libro di Mormon che rappresenta il compimento delle leggende massoniche sulle “tavole triangolari”, sulla loro traduzione e sulla rivelazione del vero nome di Dio.
Le cerimonie dei Templi mormoni non sono altro che la restaurazione di quei riti degenerati della massoneria secolare. Si potrebbe anche affermare che la “massoneria divina” non è altro che il mormonismo.
La massoneria secolare da l’opportunità alle persone di acquisire potere sociale, economico e politico mentre la “massoneria divina” serve per ricevere le alleanze eterne del Vangelo.
Pertanto un mormone può benissimo far parte di entrambe e perseguire contemporaneamente gli scopi.
Da tener presente però, che far parte oggi della massoneria secolare per un mormone mal si concilia con la sua fede religiosa, in quanto il mormonismo sostiene che esso non è una religione ma è qualcosa di più: la verità! Mentre la massoneria secolare oggi propone il relativismo, cioè l’idea per cui non esiste alcuna verità religiosa in quanto esse sono tutte uguali.
Il relativismo favorisce l’adesione alla massoneria secolare. In Italia il relativismo è molto forte in quanto essendo un terzo degli italiani cattolici, di cui ben il 60 per cento di essi ha scelto in pratica di “credere senza appartenere”, ne consegue che un cattolico è portato a mettere in discussione qualsiasi dottrina cattolica cosa che non fa un mormone fedele.
La Chiesa mormone, essendosi dovuta scontrare con la massoneria secolare, ha attirato su di se molti pregiudizi specialmente da parte dei potenti.
Esiste un aspetto molto importante da chiarire in quanto diversi lettori del Libro di Mormon che hanno poca cultura della storia della massoneria americana lo prendono a pretesto per condannare quei mormoni che entrano nella massoneria.
Nel capitolo di Helaman 6:21-23 si legge:
“Ma ecco, Satana aizzò il cuore della maggior parte dei Nefiti, tanto che si unirono con quelle bande di ladroni, e stipularono le loro alleanze e i loro giuramenti, che si sarebbero protetti e preservati l'un l'altro in qualsiasi difficile circostanza fossero stati messi, affinché non dovessero soffrire per i loro omicidi, i loro saccheggi e i loro furti .
Ed avvenne che avevano i loro segni, sì, i loro segni segreti, e le loro parole segrete; e ciò per poter distinguere un fratello che era entrato nell’alleanza, affinché qualunque malvagità suo fratello commettesse non fosse danneggiato da un suo fratello, né da quelli che appartenevano alla sua banda, che avevano fatto questa alleanza.
E così potevano ammazzare, saccheggiare, rubare e commettere atti di lussuria e ogni sorta di malvagità, in contrario con le leggi del loro paese e anche con le leggi di Dio.”
Ebbene in questa scrittura si parla di bande criminali che vanno contro le leggi del proprio paese per rubare e uccidere. Non è certo il caso della massoneria americana che normalmente dichiara di rispettare le leggi dello stato e di elevare le persone. Le organizzazioni segrete nate per delinquere sono per esempio la mafia, l’andrangheta, la camorra e la massoneria deviata come alcune logge italiane (P2 per esempio).
Un'altra banda criminale che si rileva dalle scritture, e che alcuni ci scorgono la fondazione della massoneria secolare, è quella descritta in Mosè 5:27-33 della Perla di Gran Prezzo dove si parla dell’alleanza fatta da Caino con Satana al fine di uccidere Abele.
“ E Adamo e sua moglie si dolsero dinanzi al Signore a causa di Caino e dei suoi fratelli.
E Satana disse a Caino: Giurami, per la tua gola, e se lo dirai morirai; fai giurare i tuoi fratelli, sulla loro testa e sul Dio vivente, affinché non lo dicano; poiché se lo diranno di certo moriranno; e ciò affinché tuo padre non lo sappia; e in questo giorno io metterò tuo fratello Abele nelle tue mani.
E Satana giurò a Caino che avrebbe fatto secondo i suoi comandi. E tutte queste cose furono fatte in segreto.
E Caino disse: Davvero io sono Mahan, il padrone di questo gran segreto, di poter uccidere e ottenere guadagno. Pertanto Caino fu chiamato Mastro Mahan, ed esultò della sua iniquità.
E Caino andò nei campi; e Caino parlò con Abele, suo fratello. E avvenne che mentre erano nei campi, Caino si levò contro Abele, suo fratello, e lo uccise.
E Caino esultò di ciò che aveva fatto, dicendo: Sono libero; certamente le greggi di mio fratello cadranno nelle mie mani.”
Il fatto che Caino fu chiamato Mastro Mahan non vuol dire che egli doveva avere gli stessi scopi delle logge massoniche che hanno finalità dichiarate filantropiche (cioè che promuovono l’altrui benessere e felicità).
Definire segreta una organizzazione in quanto ha al suo interno qualche rito di iniziazione che svolge segretamente e che non porta danno a nessuno, non vuol dire che quella organizzazione pertanto delinque. Il delinquere dipende dall’onestà di chi dirige queste organizzazioni e da eventuali attività illegali che vengono promosse e svolte al suo interno o all’esterno.
La massoneria secolare è connessa anche con lo scoutismo poiché il movimento dei Boy Scouts d’ America fu iniziato da un massone.
Ci sono molte analogie fra lo scoutismo e la massoneria, incluso il giuramento dello Scout, il segno, la promessa, e la "stretta di mano" o "segno." Queste analogie sono persino più marcate negli ordini dello scoutismo come "l’ordine della freccia" e versioni precedenti della stretta di mano scout che recentemente è stata cambiata per essere meno "massonica".
D’altra parte un mormone è già nella massoneria, ma quella vera, quella divina. La famosa dichiarazione di Brigham Young toglie ogni dubbio:
“La vera massoneria siamo noi”.
Infatti, per i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni i templi sono la "casa del Signore", i luoghi più sacri della terra dove si svolgono cerimonie simili a quelle del tempio di Salomone.
Servizi di Tempio legano le famiglie insieme per sempre, insegnano il senso della vita e spiegano il piano di salvezza di Dio, sottolineano la crescita personale e rafforzano l'impegno di seguire l'esempio di Gesù Cristo.
Ci sono attualmente 146 templi che operano in tutto il mondo ed altri 14 sono in costruzione o annunciati.
A questo punto si può concludere che fin dai tempi antichi l’uomo ha sempre usato segni e simboli per lasciare traccia visiva del suo linguaggio. Anche il cristianesimo ha avuto i suoi segni e i suoi simboli. Alcuni simboli che noi mormoni usiamo negli abiti e nelle cerimonie del tempio, sono stati usati per secoli dai sacerdoti cattolici. Essi hanno una chiara derivazione ebraica, che a sua volta deriva da altre simbologie come quelle egizie.
Dai tempi di Adamo, il Signore ha sempre indicato ai suoi profeti tutti i segni con la spiegazione dei relativi simboli che ricordano le alleanze sacre, la cui osservanza riporta l’uomo alla presenza del Padre celeste.
Ogni qualvolta l’uomo ha ricevuto la conoscenza di questi segni e di questi simboli tramite l’Autorità riconosciuta da Dio, è stato fatto con l’autorità del Sacerdozio per meditare sui misteri della Divinità.
Però, quando questa autorità è venuta a mancare, la conoscenza dell’uomo ha subìto un allontanamento dalla verità comunicatagli da Dio. Mancando la rivelazione diretta, l’uomo ha via via portato egli stesso dei cambiamenti alle dottrine ed agli insegnamenti ricevuti da Dio. Con l’andar del tempo si sono formati gruppi, sette, e società segrete, fino ai nostri giorni in cui esistono ancora associazioni che praticano riti e cerimonie ritenute sacre, con i propri segni e simboli.
Questi riti e cerimonie, che nel corso dei secoli hanno perso il loro valore originale, sono tuttora presenti in diverse forme nelle varie celebrazioni liturgiche, osservando qualche similitudine con quanto fu trasmesso all’origine per rivelazione divina, ma non nella loro integrità.
Ciò premesso, non dobbiamo stupirci se, chi combatte la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, accusa Joseph Smith e Brigham Young di avere preso questa conoscenza dei segni e dei simboli del tempio da riti massonici o quant’altro. Questi ultimi non sono altro che un’apostasia di quelli usati nel tempio di Salomone, poi trasmessi nei secoli attraverso le varie liturgie create dall’uomo, ma senza la dovuta autorità e senza alcun riconoscimento divino.
La “restaurazione” del Vangelo ha riportato l’uomo alla perfetta conoscenza di questi segni e simboli. Essi fanno parte di ordinanze sacre indispensabili per acquisire la vita eterna.
2 commenti:
Egregio Sig. Piero Durazzani, il suo post sulla Massoneria Divina è molto interessante. Ho letto un saggio di uno storico della Vs. chiesa, che sicuramente conoscerà, Michael W. Homer, che conferma che " Joseph Smith paragonò ulteriormente i due rituali (massonico e mormone) nel suo discorso in occasione della consacrazione del Tempio massonico di Nauvoo, pronunciato poco prima di morire. Il successore di Joseph Smith, Brigham Young, insegnò che il Re Salomone aveva costruito il suo tempio con lo scopo primario di celebrarvi dotazioni, e che Salomone era il fondatore della massoneria; ma che tuttavia Salomone e i suoi compagni "riuscirono a celebrare poche dotazioni, seppure ne celebrarono qualcuna" perché "il Sommo Sacerdote [Hiram Abiff] venne ucciso da uomini malvagi e corrotti, che avevano già cominciato a diventare apostati, perché non voleva rivelare i segreti del sacerdozio che gli era proibito rivelare finché non fosse arrivato nel luogo opportuno". Il primo consigliere nella Presidenza di Brigham Young, Heber C. Kimball, insegnava pure nel 1858 che "la massoneria di oggi deriva dall'apostasia che si verificò ai tempi di Salomone e di Davide". Giacché la massoneria "derivava dall'apostasia", Joseph Fielding, uno stretto collaboratore del profeta e un massone di Nauvoo, scriveva nel dicembre 1843 che "molti si sono affiliati all'istituzione massonica" come un "passo iniziale o preparazione per qualcos'altro che si colloca alle vere origini della massoneria". James Cummings, che era pure un massone di Nauvoo, secondo il nipote ricordava che Joseph Smith sembrava "comprendere alcune caratteristiche della cerimonia [massonica] meglio di qualunque massone, e diede delle spiegazioni che rendevano i riti molto più belli e carichi di significato". In seguito diverse "autorità generali" della Chiesa mormone offrirono simili paralleli tra la massoneria e il Mormonismo."
(tratto da "I rapporti fra Mormonismo e massoneria: una breve storia" di Michael W. Homer )
Inoltre consiglio il saggio di Reed C. Durham uno storico e direttore dell'Istituto di Religione di Salt Lake City, Utah della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (mormoni) "There No Help for the Widow's Son?" by Dr. Reed C. Durham pubblicato in "Joseph Smith and Masonry: No Help for the Widow's Son", Martin Pub. Co., Nauvoo, Ill., 1980, p. 17.)
Grazie ancora per il suo post.
Massimo T.
Sig. Massimo T. la ringrazio per il suo esauriente commento.
Piero Durazzani
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